Vincitore del Premio Delfino – Giuria Giovani nel festival Il Canotto Parlante al Teatro Porta Portese di Roma promosso dall’associazione La Ciambella.
Testo scritto da Valeria Vecchiè – secondo classificato come miglior drammaturgia
Valerio, quarantaduenne professore di letteratura, ancora precario, si trova in una profonda crisi esistenziale e decide di farla finita. E’ una serata di Giugno ed il professore sale sul tetto del palazzo in cui vive, e, prima di buttarsi nel vuoto, indugia per fumare la sua ultima sigaretta. A questo punto compaiono una serie di personaggi ad interrompere il flusso delle sue decisioni: prima uno strampalato ragazzo alle prese con l’ansia dell’esame di maturità, poi una bizzarra ragazzina alla ricerca del suo gatto ed, ancora, una coppia di anziani innamorati che trascorrono un momento romantico. Tutti questi personaggi, apparentemente casuali, interagiscono vivacemente con il professore e ciascuno di loro gli offre un pezzo di verità ed uno spiraglio di speranza. L’ultimo personaggio che entrerà in scena, una giovane donna alla ricerca di una scuola di ballo, sarà l’elemento che darà a Valerio la chiave di lettura di tutta la serata. Valerio capirà finalmente di aver trovato dentro se stesso gli spiragli di salvezza per non compiere il suo folle gesto e l’energia e la voglia di continuare a vivere con rinnovata fiducia.
